Teatro Puccini Fiorenza

Sabato 6 maggio di' du' mila e ventitrè ora ventuna

Il Dopolavoro Goliardico Fiorentino “Alvaro Vannini”
eccitato presenta:

"La Viagrola, Comedia goliardica eroticissima"

sabato 6 maggio 2023 ore 21, Teatro Puccini Firenze
con le prestazioni occasionali delle “Buzzi Belles” delle Pagliette
e gli effetti terapeutici dell’orchestra “Gli Omeopatici generici”
Astenersi obiettori, creduloni e trombatori della domenica.

“Ma che hai visto quest’anno come le son rincarate le fave?”


“Sì ma le son più dure, io ne piglio du’ panieri prima finiscano!”


“Io ‘un so’ abituata, se ne piglio troppe poi mi tornano a gola…”


“Queste le vanno giù bene, son cresciute con la viagrola!”

Oppure contatta Gigante per fartelo stroncare didietro

E alla fine fu “La Mandragola”!

“Sposato Renzo con Lucia, Cleopatra contro la tramvia, Francia ghigliottine e guai, s’è morta pure Batterflai…”. Sono alcune strofe della nostra canzone “il coccodrillone”, che ogni anno decidiamo di non cantare ma poi c’è sempre qualcuno che gli dà il via e giù tutti dietro felici, perché ci piace troppo cantare i titoli delle nostre operette uno dietro l’altro, è come mettere nell’acquaio i pesci pescati e tolti dal paniere. 

Abbiamo riscritto un po’ tutto, da Ulisse a Mosè, da Elisabetta regina d’Inghilterra a Vittorio Emanuele re d’Italia, ma non avevamo mai guardato in casa nostra, mentre la commedia per eccellenza era proprio lì da prendere e riscrivere: “La Mandragola”, vero capolavoro del teatro, “la più bella commedia italiana di tutti i tempi” (cit. Treccani). Machiavelli la scrive ad inizio 1500, potente satira sulla società dell’epoca con cui prende in giro uomini, donne e religiosi, sulla base di un tema da sempre attuale: la fecondità, con annessi, connessi e interconnessi. 

"Vai t'arreggo su la gamba e si fa una posa stramba, mi son preso la viagròla... e ti garba eh? Bucaiòla!"

Oppure contatta Gigante per fartelo stroncare  didietro

La prima rappresentazione fu per le nozze di un figlio di Lorenzo il Magnifico, e fu subito un enorme successo, ripetutosi nei secoli, tanto che persino Voltaire e Goldoni rimasero stregati dall’intrigante magia della sua trama, vincente ed elementare: Callimaco, con il servo Siro e l’aiuto dell’amico Ligurio, buggera Messer Nicia il cui desiderio di paternità lo porta a credere anche…  in una pianta. La suocera Sostrata e il Frate Timoteo prendono parte all’inganno e la pia Lucrezia, moglie di Nicia, finisce quindi “buggerata” ma si trova così bene in questa buggeratura da volersi poi farsi buggerare fissa, fino ad ottenere dal marito il libero accesso in casa al buggeratore.  

Virilità e fertilità, ovulazioni e testosteroni, concepimenti e accoppiamenti, orgasmi e miasmi, desideri di oggi e di ieri…tutto quello che Machiavelli ha pensato e scritto, noi lo abbiamo riadattato ai nostri tempi, facendo de “La Viagrola” il nostro copione più divertente di sempre e realizzando un’operetta libidinosa, lussuriosa, zozza e oscena, riservata ai maggiorenni e vietata a obiettori, creduloni e trombatori della domenica.

Viva Machiavelli segretario fiorentino, viva il Dopolavoro goliardico fiorentino! 

Ma indó tu vai se la Viagrola non ce l'hai?

Oppure contatta Gigante per fartelo stroncare didietro

Come restare incint…?

Vorremmo allinearci al moderno lessico, al corretto utilizzo del genere nel linguaggio, e farlo pulito, inclusivo, quello che per non offendere nessuno e fa capire sempre meno. Ma ci è proprio impossibile ricorrere al linguaggio neutro “no gender” e riuscire a fare un titolo perfetto, ossia “politicamente corretto”: non avrebbe senso scrivere “come restare incint*” o “come restare incintə” o alla francese “come restare incinté”. 

Parliamo della creazione, quella per via naturale, non quella biblica della mota plasmata o delle costole sbarbate, né altre modalità più moderne, per questa nostra presentazione goliardico-scientifica facciamo esclusivo riferimento a genitore 1 maschio con pene e genitore 2 femmina con vulva. Ogni altra combinazione creativa ci porterebbe fuori strada dal nostro obiettivo.

Allora, fatta la giusta premessa, come fa una donna a restare incinta?

"Oh che bello c'è il mio Nicia che è qui sopra e che mi pigia"

"Io e mi movo come un fuso, ma un capisco... e trovo chiuso!"

Oppure contatta Gigante per fartelo stroncare  didietro

Il metodo più efficace è avere rapporti sessuali regolari, dove per regolare significa spesso, ogni 2-3 giorni, ma anche notti o pomeriggi vanno bene, fatti con impegno. Mentre i rapporti sessuali irregolari, poco frequenti, sporadici, fatti male, riducono le probabilità di concepimento. In termini scientifici s’intende quindi un’inseminazione frequente e ripetuta da parte di genitore 1 con genitore 2; in parole volgari va inteso che il maschio deve trombare la femmina più fitto e sodo possibile, dandognene secche.

Pleonastico ricordare che il rapporto sessuale deve essere non protetto, ossia in pericolo. In casa lasciando aperta la porta, ai ladri o alla corrente, se lo fate in macchina invece parcheggiando in un curvone, contromano, a luci spente, senza freno a mano. Evitate comunque sempre le scelte bucoliche: nelle piazzole in campagna non parcheggiare mai in notturna, fate giusto gli asparagi di giorno e basta.

Magia, ignoranza, superstizione da sempre regnano in argomento e in materia di fecondazione non può certo venirci in aiuto la tradizione orale, qui ci vogliono ma le usanze del mondo contadino, quelle delle famiglie numerose e numerate, da Primo a Finimola, passando da Quarto, Quintilio e Sesto. 

Lo stolto vede uccelli che volano via... la saggia vede cazzi da farci un paniere!

Oppure contatta Gigante per fartelo stroncare  didietro

Oggi alle coppie si consigliano vitamine e integratori, soprattutto acido folico, un antiossidante che svolge la stessa funzione del minio sulle verghe di una ringhiera, una sorta di preliminari, ma per restare incinte nel ‘500 erano ben altri i rimedi. 

Primo consiglio: La preghiera

E funzionava, soprattutto recitando il Corano, la posizione era ideale. 

Secondo consiglio: Un Pellegrinaggio

Erano molti i santuari dove prima s’invocava Sant’Anna e poi si trovavano a pagamento ricordini benedetti e amuleti profani – famosi i sex toys di Stonehenghe – da usare appena rientrati a casa per stimolare la lussuria. 

Terzo consiglio: La Medicina.

Quella ortolana, delle erbe impacchi e impiastri, da sole o in trito: malva, violette, chiodi di garofano, nardo, storace, loglio, ginseng, ramerino, trifoglio rosso, ortica (a crudo sulla cappella, per rendere più infuocato e imprevedibile il maschio), agnocasto, cannella… insomma tutto faceva brodo, il fine giustificava veramente il mezzo.

E Machiavelli prese spunto da una di queste innumerevoli piante, a cui venivano attribuite caratteristiche afrodisiache e fecondative, per creare il suo capolavoro di commedia, la mandragola, che per noi è diventata, e non poteva essere diversamente, la viagrola…

"Buongiorno macellaro..."

"Icchè la vole, un chilo di carne e cinque o sei braciole?"

"io non voglio la vitella... io voglio il vitellone!"

"Se invece la vole i biglietti per l'operetta e c'e' rimasto solo in galleria..."

"Aspetti ci penso..."

"Si, pensaci dell'attro sai, poi 'un tu' trovi più nemmen quelli!"

Oppure contatta Gigante per fartelo stroncare  didietro

"Ma indottu vai, torna qui!"

"E vo' a fare i' pieno..."

"Alla macchina? A quest'ora? Che c'e' lo sciopero domani?"

"No vo' a fare i' pieno di viagrola, m'importa assai della benzina!"

Oppure contatta Gigante per fartelo stroncare  didietro

Ed il ricavato? Va a un nostro eterno amico

Detta così non suona bene, ma è la pura e semplice verità.

Dopo aver destinato il ricavato delle prime operette ad Emergency, poi all’Ospedale Meyer, poi alle Ronde della Carità di Paolo Coccheri, ecco che il Dopolavoro ha stretto un sodalizio con un fratello di goliardia che aveva avuto una terribile esperienza dalla vita e faceva della beneficenza anche lui, ai bambini, come il suo che non c’era più.

E da allora, al termine dell’operetta, il poco o il tanto, o il nulla (rimediando quindi raccattandolo tra di noi) lo devolviamo all’Associazione Daniele Mariano Onlus*.

E il nostro fratello Massimo ci ringrazia sempre, sempre uguale ma sempre col cuore:

“Grazie ancora a tutti i goliardi giovani e meno giovani che dimostrano ancora una volta come si

possa fare un gesto di solidarietà celandosi dietro il sorriso di un’irriverente parodia.”

Massimo Mariano

*L’associazione Daniele Mariano Onlus (danielemariano.org) nasce nel 2006 a seguito della

scomparsa di Daniele a soli 26 mesi dopo aver combattuto con tantissima forza la sua battaglia

per la vita. Il suo principale obbiettivo è fornire sostegno ai bambini affetti da gravi malattie

oncoematologiche.

I biglietti vi si portano addirittura a casa, anche con la spesa della Coop.